Le problematiche principali di un infisso poco performante
Quando in casa soffiano spifferi che entrano dalle finestre il primo passo è cambiare gli infissi.
Ma poi non di rado ci si trova a fronteggiare la muffa!
Indice articolo
- 1. Le problematiche degli infissi: spifferi, muffa, condensa
- 2. Le problematiche principali di un infisso poco performante
- 3. Infisso poco performante: spifferi dalle finestre
- 4. Infisso poco performante: la muffa
- 5. Infisso poco performante: la condensa
- 6. Infisso poco performante: i ponti termici
- 7. Le vecchie finestre sono ancora performanti? Se la risposta è no, allora addio!
Le problematiche degli infissi: spifferi, muffa, condensa
Per la questione degli spifferi dalle finestre viene spesso suggerito di cambiare gli infissi.
O perché vecchi.
Oppure perché poco performanti.
O al limite mal installati.
Ma non di rado, risolto il problema delle correnti d’aria, ci si ritrova a dover fronteggiare altre questioni, come muffa e condensa.
Vediamo allora come affrontare e risolvere i limiti di un infisso poco performante: spifferi dalle finestre, muffa, condensa, ponti termici…
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Le problematiche principali di un infisso poco performante
Come si accennava non sono poche le problematiche, quando si ha la ventura di avere in casa un infisso dal rendimento scarso:
- spifferi: spesso e volentieri abbassano il comfort domestico e alzano le bollette dell’ energia
- muffa: diversi studi dimostrano che l’esposizione a questa sostanza si associa alla maggiore presenza di sintomi respiratori, asma e danni funzionali respiratori, in particolare nei bambini tra 6 e 12 anni. In particolare la relazione è evidente con patologie quali: allergie respiratorie, rinite allergica, asma, congiuntivite, affaticamento fisico, dermatiti, difficoltà di concentrazione
- condensa: determina le medesime conseguenze negative della muffa
- ponti termici: si tratta di una zona specifica dell’involucro termico, in cui si manifesta una discontinuità tale tra il flusso di calore interno ed esterno -quasi sempre maggiore rispetto al resto delle strutture- da causare punti freddi.
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Infisso poco performante: spifferi dalle finestre
Potrebbe sembrare paradossale, eppure la muffa difficilmente si presenta quando ci sono delle vecchie finestre con spifferi (che però, di contro, favoriscono la dispersione di calore e raffreddano gli ambienti).
Con gli infissi nuovi, invece, può accadere.
Vale a dire, proprio perché non ci sono più spifferi, si crei muffa!
Gli spifferi sono infiltrazioni d’aria che provocano fuoriuscite di calore e ingressi di aria fredda in modo incontrollato.
Questo ricambio, però, può impedire che temperatura e umidità raggiungano livelli favorevoli alla formazione di muffa.
Ovviamente non è detto che non possa accadere anche il contrario, vale a dire che una finestra che lascia entrare gli spifferi (oltre a creare altre criticità) possa comunque favorire la formazione e proliferazione della muffa.
Infatti, l’aria esterna, più fredda, entrando in contatto con quella più calda che si trova all’interna, genera condensa e, con il passare del tempo, muffa.
Dunque, spifferi e muffa sono strettamente collegati, e sarebbe bene scongiurarli entrambi.
Cominciamo dagli spifferi.
Se passando la mano tra l’anta e il telaio della finestra sentite il passaggio dell’aria avete un problema coi serramenti.
Se poi volete l’assoluta certezza, prendete un pezzo di carta e mettetelo sul telaio, facendone uscire un’estremità, e chiudete l’anta. Se tirando la carta dall’estremità sporgente riuscite a sfilarla facilmente, vuol dire che l’anta non chiude bene.
E allora via al riciclo di vecchie coperte come para-spifferi: un rimedio antico che non fa passare il vento attraverso le finestre!
Se preferite qualcosa di meno “empirico”:
- regolate le cerniere: se le finestre sono abbastanza recenti, togliete i copri cerniere e trovate il forellino per inserire la chiave a brugola della dimensione necessaria, giratela in senso orario finché l’anta non sarà ritornata alla giusta altezza, rimettete i copri cerniere
- cambiate le guarnizioni: comprate quelle in schiuma o in gomma (o altro materiale resistente alle alte temperature e ai raggi UV, e munite di una lunga garanzia) delle dimensioni della fessura; per le vecchie finestre in legno, prive della scanalatura per le guarnizioni, realizzatela con una fresa, altrimenti sarete costretti a ricorrere a soluzioni autoadesive esterne di breve durata
- chiudete le fessure tra la parete e il telaio: causate da un’installazione eseguita male (in caso di infissi recenti) oppure dalla deformazione del serramento (per quelli vecchi), vanno sigillate con schiuma poliuretanica ad elevata elasticità (superiore al 30%)
- isolate il cassonetto della tapparella (quelli vecchi sono privi di guarnizioni), tramite speciali pannelli spessi da 14 a 25 mm: misurate lunghezza e larghezza del cassonetto; tagliate il panello, ricavando lo spazio per il passaggio della cinghia della tapparella (è possibile anche, per un cassonetto molto lungo, unire più pannelli e sigillare le fessure con la schiuma poliuretanica espandente per finestre); sigillate anche i quattro lati.
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Infisso poco performante: la muffa
Le cause che portano alla formazione della muffa possono essere molteplici, sia in presenza di vecchie finestre con spifferi, che in presenza di nuove finestre con prestazioni di isolamento elevate.
E questo rende impossibile una soluzione univoca e universale.
Ogni caso deve essere valutato attentamente per trovare i rimedi più opportuni.
In generale la strategia di “evitamento” prevede, oltre a finestre isolanti e una posa in opera qualificata, un ricambio d’aria periodico per ridurre l’umidità prodotta respirando, cucinando o magari facendo la doccia.
Esso può avvenire:
- in modo controllato: spalancando le finestre per qualche minuto la mattina appena alzati sempre, e poi nell’arco della giornata a seconda di quanta umidità è presente (lo si può sapere procurandosi un igrometro)
- installando un impianto di VMC (ventilazione meccanica controllata): una macchina che cambia l’aria interna scambiandola con quella esterna; i modelli migliori hanno il recupero di calore che permette di non sprecare il riscaldamento (che ovviamente paghiamo in bolletta).
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Infisso poco performante: la condensa
Ricordiamo che tutti i problemi di un infisso poco performante -spifferi, muffa, condensa, ponti termici- sono tra loro correlati, spesso causa ed effetto gli uni degli altri.
Quando si tratta di condensa, accanto ai consigli già forniti, è bene pensare anche di:
- utilizzare il deumidificatore, soprattutto nei casi in cui la condensa sui vetri sia davvero eccessiva
- asciugare i vetri con un panno o della carta assorbente: non si risolve il problema, ma di sicuro si velocizza il processo di asciugatura che mettiamo in atto con la ventilazione.
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Infisso poco performante: i ponti termici
Sintetizzando al massimo: se non ci sono ponti termici non c’è condensa; se non c’è condensa non c’è muffa.
I ponti termici sono causati prima di tutto da:
- vetro singolo
- vecchi telai, generalmente in ferro, fissati al muro
- davanzale di marmo che collega l’interno con l’esterno
- cassonetto delle tapparelle.
Se i ponti termici non vengono e la condensa continuerà a formarsi intorno alla finestra, si sarà costretti a sostituire il serramento.
Ma la finestra nuova eliminerà gli spifferi, l’umidità resterà all’interno, e benvenute muffe!
Ma allora cosa fare?
Ecco:
- eliminare (o tagliare) il vecchio telaio di metallo
- NON inserire canaline di metallo nell’intercapedine tra i due vetri, per evitare la medesima condizione di cui sopra (purtroppo per risparmiare qualcosa sui costi i serramentisti poco affidabili continuano a montare questi prodotti all’insaputa del cliente); piuttosto bisogna montare solo “canaline calde” ovvero isolanti
- adoperare sigillanti certificati
- tagliare il davanzale di marmo: è opportuno dividerlo nel mezzo in modo da interrompere il flusso di temperatura tra esterno e interno, e inserire nel taglio del materiale isolante.
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Le vecchie finestre sono ancora performanti? Se la risposta è no, allora addio!
Un infisso poco performante produce spifferi, muffa, condensa, ponti termici.
Se si hanno di questi problemi, è chiaro che le finestre vanno sostituite.
Ovviamente, come abbiamo spiegato, poiché i prodotti di nuova generazione sono altamente isolanti (dunque addio spifferi) possono dare problemi con muffa e condensa, per cui bisognerà provvedere efficacemente all’areazione dei locali (anche meccanica, se possibile).
Insomma, bisogna mettere a budget delle spese abbastanza sostanziose.
Fortunatamente, da questo punto di vista ci vengono incontro gli incentivi statali, con le detrazioni sugli infissi e sui lavori di ristrutturazione.
Quindi, ben venga la sostituzione delle vecchie finestre non più performanti, affidandovi SOLO ed ESCLUSIVAMENTE ad una posa impeccabile.
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Redazione
Lara, Vincenzo, Daniele e Pina sono gli autori di tutte le nostre guide. Grazie al loro lavoro siamo diventati una fonte affidabile dove migliaia di persone ogni mese si informano su tutto quello che riguarda il mondo dei serramenti.